Il kyûdô in Italia

Il numero dei praticanti di kyûdô dovrebbe attualmente aggirarsi attorno alle 200 unità; il numero esatto è difficilmente determinabile perché non tutti sono iscritti alla Associazione Italiana per il Kyûdô, referente diretta della EKF (European Kyûdô Federation) e della ZNKR (Zen Nihon Kyûdô Renmei).

Contrariamente a quanto succede in Giappone dove prevalgono numericamente i tiratori shômen, in Italia, per ragioni storiche, il gruppo più nutrito è quello dei seguaci della scuola tradizionale Heki ryû Insai-ha; il loro stile, pur appartenendo al filone shamen, si discosta dal tiro della federazione per moltissimi particolari: colpire il bersaglio è per loro di gran lunga più importante della forma, ma i loro tiratori incontrano spesso delle difficoltà nel superare gli esami di dan (grado); è organizzato in un certo numero di club presenti soprattutto nel nord Italia; il principio fondamentale della loro scuola è Kan Chu Kyu (centrare sempre forte).

L'Accademia Romana Kyûdô, propone come stile di riferimento lo shômen issoku ed è la più tradizionale e "giapponese" fra quelle esistenti nel nostro paese; i principî che la ispirano sono gli stessi della ZNKR: la ricerca di Shin, Zen, Bi (verità, bontà, bellezza). Ma anche altri e più recenti club stanno diffondendo il tiro shômen.

A Roma vi sono in totale tre gruppi che praticano nel complesso tutti gli stili, mentre nella città di Padova gli arcieri shamen e shômen praticano assieme; vi sono anche dei tiratori dispersi in altre città non sede ufficiale di un club (Genova, Ferrara, Belluno ed altri)

Fra gli altri gruppi non iscritti alla A.I.K. dei quali siamo a conoscenza citiamo quelli di Torino (oltre ai due iscritti), un primo che pratica, molto liberamente, uno stile shamen ed un secondo che pratica un kyûdô particolarmente meditativo, forse legato ad una scuola tradizionale come la Chozen-ji; vi è uno simile a quest'ultimo nella provincia di Verona  ed infine uno presso Udine.

Anagrafica ufficiale della A.I.Kyudo.