Le frecce

Le frecce utilizzate nel passato erano rigorosamente di bambù mentre oggi sono utilizzate quasi esclusivamente da arcieri di alto livello e dai principianti per il tiro al makiwara (paglione posto a circa 2 metri di distanza ); il materiale maggiormente utilizzato oggi per il tiro al mato (bersaglio usualmente di 36 centimetri posto a 28 metri) è l'alluminio, nelle misure 1913 e 2015, che una notissima casa americana produce quasi in esclusiva nelle lunghezze necessarie per il mercato dell'arcieria giapponese.

Il set è composto solitamente da 2 (talvolta 3) coppie di frecce con tre lunghe penne naturali parallele; ogni coppia è composta da una freccia chiamata haya ed una chiamata otoya, da usarsi nell'ordine, rispettivamente con impennaggio destrorso e sinistrorso se osservate dalla parte della cocca; uno degli aspetti comuni a quasi tutte le cerimonie di tiro, indipendentemente dalle scuole, è proprio l'uso di questa coppia Yin-Yang (In-Yô, in giapponese) di frecce chiamata anche hitote (una mano) o ittote (un colpo di mano); per la diversità del loro impennaggio la prima tende a ruotare in senso orario ed a spostarsi leggermente sulla destra, la seconda tende a ruotare in senso antiorario e si sposta leggermente sulla sinistra.

La forma della punta può essere di due tipi a seconda del bersaglio; per il makiwara si usa una punta ad ogiva in quanto ne allarga le fibre con il minimo danneggiamento, mentre per il tiro al mato la forma della punta non è facilmente descrivibile a parole e serve per frenare la corsa della freccia nell'azuchi, il fondo a base di sabbia sulla quale viene appoggiato questo tipo di bersaglio.

Di tipi di punte, nel passato, ve n'erano un numero maggiore da usarsi a seconda delle esigenze: a sezione triangolare o quadrata, fischianti, a forcella, a foglia di salice, a virgola e molte altre, ma oggigiorno non vi è più ragione di impiegarle se non in casi particolarissimi.